Visioni naturalistiche tra Oriente e Occidente
Opere di Chen Liungguang
13 - 17 luglio 2018
A cura di Enzo Zhang
Inaugurazione / Opening venerdì 13 luglio ore 17.30
Simultanea Spazi d’Arte
Via San Zanobi 45 rosso - Firenze
Mostra promossa da AACI - Firenze (Associazione Artisti Cinesi in Italia)
Con il patrocinio di: Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese a Firenze, Zhejiang University, AAIC (Associazione Abbigliamento Italia - Cina) e IAPCNT (Italian Association for the Promotion of China National Trade)
Dal 13 al 17 luglio 2018 Simultanea Spazi d’Arte, spazio curatoriale ideato e diretto da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, entrambe storiche e critiche d’arte, ospita la mostra Visioni naturalistiche tra Oriente ed Occidente, personale dell’artista cinese Chen Liungguang a cura di Enzo Zhang.
Pittore, accademico e profondo conoscitore dell’arte tradizionale cinese, Liungguang presenta oltre quaranta acquarelli dipinti a Firenze nell’arco di un recente soggiorno di studio. In questo periodo l’artista si è più volte recato alla Specola per ritrarre alcune delle specie animali visibili nelle collezioni zoologiche del noto museo fiorentino: felini, volpi, scoiattoli e diversi altri mammiferi ed uccelli raffigurati per intero o in primo piano. All’innaturale fissità degli animali esposti nelle teche del museo si contrappone la vivacità di questi ritratti, che catturano movimenti ed espressioni dei vari soggetti attribuendo a ciascuno di loro un determinato “carattere”. Alcuni degli effigiati sembrano mettersi in posa davanti all’artista, mostrando ora un’aria altezzosa ora un’espressione compiaciuta; altri, invece, paiono non curarsi della sua presenza, essendo indaffarati a puntare una preda o a spiccare un salto. Liungguang attribuisce fierezza e dignità a questi volti inserendoli all’interno di una forma circolare - quasi una citazione del tondo rinascimentale - oppure inquadrandoli nella più tradizionale forma del ventaglio. Rispetto al rigore descrittivo delle illustrazioni enciclopediche queste rappresentazioni privilegiano un’impressione di freschezza e di vivace naturalismo, quasi fossero scene di vita animale ritratte dal vero. In certi casi le figure si collocano in una dimensione intermedia tra spazio reale e finzione dipinta, favorendo così l’illusione percettiva propria di un trompe l’oeil: basti pensare alla figura della scimmia che con un agile salto sembra in procinto di balzare fuori dal supporto o allo sguardo curioso della volpe che procede con passo felpato oltre i limiti indicati dalla cornice. Un ciclo a parte, intitolato Show ovvero “mostrare” in inglese, è dedicato invece agli uccelli, protagonisti di un racconto che li vede muoversi ed agire come fossero attori sul palcoscenico. I loro profili si stagliano sullo sfondo conferendo a queste figure un aspetto nobile ed elegante, quasi un "appeal" aristocratico: mostrano con fierezza il variopinto piumaggio, concedendosi allo sguardo dell’artista con posture piene di contegno. Ai singoli ritratti si affiancano in questo caso anche scene di vita “sociale”, dove due o più uccelli della medesima specie o di specie diverse sembrano intrattenersi in un muto dialogo. L’iterazione dello stesso soggetto, sia pure variato nell’aspetto e nell’attitudine, favorisce una visione d’insieme delle singole opere e quindi uno sviluppo corale dell’intero ciclo, come se i protagonisti di questo “spettacolo naturale” si trovassero simultaneamente sulla scena per interpretare ciascuno il proprio ruolo. Per quanto riguarda la tecnica - disegno a matita ed acquerello su carta di riso - prevale una stesura sintetica del colore, attenta ai particolari ma senza effetti minuziosamente imitativi. Priorità dell’artista sembra essere, infatti, preservare la naturalezza della visione e l’immediatezza comunicativa delle immagini, offrendo così all’osservatore un vivido spaccato del mondo naturale. A queste opere di taglio figurativo si affiancano le “astrazioni” naturalistiche che chiudono il percorso espositivo presentando la tecnica della pittura ad inchiostro, nella quale Chen Liungguang si cimenta da tempo con un approccio per lo più sperimentale. Il sovrapporsi e stendersi degli inchiostri sulla carta, con un tratto essenzialmente morbido e diluito, genera visioni a prima vista astratte, nelle quali però è possibile riconoscere presenze “reali”, quali rocce, fiumi, nuvole e nebbie. Un’esperienza percettiva dove la vaghezza dell’immagine, lungi dal voler essere un invito a spingersi oltre il visibile per mezzo del colore, diventa indizio dell’essenza spirituale sottesa alla realtà naturale. Cimentandosi in generi pittorici diversi, in un confronto tanto stilistico - formale quanto filosofico tra Oriente ed Occidente, Chen Liungguang condivide il valore della multiculturalità proprio della scena artistica contemporanea. « Il mio obiettivo - afferma - è capire come la pittura cinese si stia evolvendo per effetto della globalizzazione, mantenendo le proprie caratteristiche e allo stesso tempo integrando altri stili di pittura». Instancabile sperimentatore di nuove tecniche e materiali, Chen offre il proprio contributo al rinnovamento dell’arte cinese, puntando a raggiungere un giusto equilibrio fra tradizione e modernità.
La mostra si potrarrà dal 13 al 17 luglio e sarà visitabile tutti i giorni, sabato e domenica inclusi, dalle 16 alle 19.
Per informazioni:
Associazione degli Artisti Cinesi in Italia
Piazza Indipendenza 21 - 50129 Firenze
Introduzione Chen Lingguang:
Artista rinomato nella scena artistica cinese contemporanea, soprattutto per quanto riguarda la pittura ad inchiostro, Liungguang Chen è membro del comitato accademico dell'Università di Media e Comunicazione di Zhejiang, dove è docente di educazione artistica. E’ inoltre consulente per un master alla Hang Zhou Normal University, membro del progetto 151 Talent di Zhejiang, della China Artists Association e del comitato per le arti professionali dell'associazione degli artisti della provincia di Zhejiang; vice presidente del consiglio per la promozione della cultura tradizionale in Cina; amministratore delegato della ChinaCulture Industry Association; specialista nella protezione del patrimonio tradizionale del villaggio di Zhejiang. Liungguang Chen è specializzato in arti contemporanee cinesi, pianificazione del villaggio e protezione del patrimonio nella provincia di Zhejiang. Ha pubblicato quattro libri, tra cui Il mistero del villaggio antico di Xia Shan, Kai Hua a Quzhou e Tempio ancestrale di Zhejiang. Le sue opere sono state selezionate in mostre nazionali ed internazionali e ha preso parte alla Biennale Internazionale d'Arte di Pechino. Ha tenuto cinque mostre personali in Cina e a Osaka, in Giappone, per promuovere la condivisione culturale e la comunicazione tra questi due grandi paesi dell’Estremo Oriente. Nel 2017 e nel 2018, Lingguang ha esposto al 1° West Lake - International Ink Expo a Hnagzhou e alla 12ª West Lake Art Expo. Le sue opere si trovano in collezioni private sia in Cina che all’estero.
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